PRIMERA PÁGINA DEL TRABAJO TRADUCIDA
Lo spaventapasseri del "culto della personalità"
Tempo di contrasti. Secondo fonti giornalistiche, la diocesi cattolica di Hallam, nella sua guida provvisoria per visitare i santuari pagani, ha incoraggiato i cattolici a portare fiori in offerta al Buddha e ad inchinarsi davanti alle sculture degli indù, così come davanti al libro sacro dei Sikh. Ha anche incoraggiato i fedeli a consumare il cibo "benedetto" nei rituali pagani. A questo comunicato - tempestivamente rimosso dal sito web della diocesi ai primi echi di proteste - si può aggiungere la speciale partecipazione ad un culto buddista di un superiore generale (o moderatore supremo). D'altra parte, l'Associazione degli Araldi del Vangelo è stata accusata da alcuni media di una devozione inappropriata, con presunte caratteristiche di venerazione, nei confronti dei suoi ispiratori - il Prof. Plinio Corrêa de Oliveira e sua madre, Doña Lucilia - e, addirittura, in alcuni ambienti religiosi si sente "sotto voce" il rimprovero "di culto della personalità" verso il suo fondatore, Mons. Joao Scognamiglio Clá Dias, EP.
Ebbene, tralasciando la peculiare apertura a un dialogo inter-religioso quasi senza frontiere verificatosi nei casi citati e in tanti altri, concentriamoci sull'espressione "culto della personalità" e analizziamo i suoi possibili significati. Vedremo, allora, in che misura le accuse dei loro detrattori, falsamente ricoperte di vesti teologiche, possono essere mosse agli Aral